Partita IVA per le associazioni: cosa cambia dal 2026?

Dopo vari rinvii, la data è ora definitiva: dal 1° gennaio 2026 tutte le associazioni dovranno adeguarsi al nuovo regime fiscale. L’attuale sistema, che prevedeva l’esclusione IVA, verrà sostituito da un regime di esenzione IVA, con conseguenze pratiche e amministrative importanti per enti e associazioni.

L’obbligo riguarderà tutte le associazioni, senza alcuna distinzione di settore, finalità sociale o iscrizione a registri specifici. Saranno quindi coinvolte realtà come APS (Associazioni di Promozione Sociale), ODV (Organizzazioni di Volontariato), associazioni culturali, ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche), enti filantropici, fondazioni e molte altre.

Quasi tutte le associazioni dovranno quindi adeguarsi alla nuova gestione dell’IVA.

Questo cambiamento non è di poco conto: il passaggio al regime di esenzione IVA avrà un impatto significativo sulla contabilità e sulla gestione fiscale degli enti e porterà a non poter più emettere ricevute ma Fatture Elettroniche. Prepararsi per tempo sarà fondamentale per affrontare senza difficoltà questa transizione.

Prepararsi al cambiamento: cosa fare?

Il consiglio è di muoversi per tempo, senza aspettare il 1° gennaio 2026. Arrivare preparati consentirà di affrontare la transizione senza intoppi.
In particolare, le associazioni dovranno:

  • Rivedere la propria gestione fiscale, analizzando le attività già svolte.
  • Distinguere correttamente quali attività rientrano nel nuovo regime di esenzione e quali, invece, potrebbero essere soggette a IVA.
  • Dotarsi di Partita IVA, requisito indispensabile per gestire correttamente le operazioni e adempiere ai nuovi obblighi fiscali.

Agire in anticipo significa non solo evitare sanzioni o difficoltà amministrative, ma anche garantire una gestione più chiara e trasparente della vita associativa.

Cosa significa aprire una Partita IVA?

Aprire una Partita IVA per un’associazione significa avviare un’attività che, sotto il profilo fiscale e contabile, comporta obblighi simili a quelli di un’impresa. Questo implica una gestione strutturata, con adempimenti precisi come:

  • la conservazione dei documenti fiscali;
  • la tenuta dei registri IVA;
  • l’effettuazione dei pagamenti tramite modello F24;
  • la gestione delle fatture elettroniche.

Per semplificare queste attività, è altamente consigliato utilizzare un software di gestione contabile che consenta l’emissione e la ricezione delle fatture elettroniche, come richiesto dalla normativa vigente.

Infine, per garantire una gestione corretta e conforme alle leggi fiscali, è sempre opportuno affidarsi a professionisti del settore, come consulenti fiscali o commercialisti. Il loro supporto è fondamentale per evitare errori e sanzioni, assicurando all’associazione una gestione efficiente e regolare.

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