Associazioni Fattura Elettronica

Tutti i soggetti residenti, stabiliti, o identificati in Italia, che cedono beni o servizi ad altri soggetti quindi commercianti, artigiani, liberi professionisti, sono interessati dal nuovo obbligo di emissione e trasmissione delle fatture elettroniche. Così esordiva la norma che introduceva l’obbligo di emettere fatture solo in modalità elettronica. Tutte le categorie sono state coinvolte nel passaggio, di fatto tutti i soggetti passivi di IVA, hanno dovuto attivarsi per provvedere a emettere la fattura elettronica a prescindere dalla natura giuridica rivestita sia che siano imprese individuali Snc, Spa, Srl o dalle dimensioni dell’impresa.

Le regole di fatturazione già in essere non sono state modificate, permangono a tutt’oggi tutte le norme relative alla fatturazione e tutte le previsioni dell’articolo 21 DPR 633/72 e dell’articolo 21-bis DPR 633/72 e ss. relativamente alle fatture semplificate. La fattura elettronica di fatto incide solo sul processo di emissione, trasmissione e di ricezione, e per il 99% dei casi ha eliminato il documento “cartaceo” in quasi tutti i settori dell’economia, compresa la Pubblica Amministrazione.

La fattura cartacea ad oggi rimane ammessa solo per una ristretta categoria di operatori come per esempio i forfettari, i contribuenti minimi (lato attivo), alcuni settori dell’agricoltura, ma stravolto e coinvolto anche le persone fisiche, e i condomini dal lato passivo. Si immagini le bollette che ora hanno solo natura di copia conforme e non piu fattura dato che viene emessa in formato elettronico come tutti gli altri operatori.

Per quanto riguarda tutti gli enti del Terzo settore, per tutte le associazioni piccole e grandi, le ASD, per tutti i soggetti istituzionali di ogni genere e tipo, le Onlus, le Odv, per tutta queste categorie di soggetti, la fatturazione elettronica è ad oggi ancora assolutamente una opzione facoltativa. Attenzione facendo sempre riferimento alla sola parte istituzionale. Infatti, nel momento in cui un ente svolga ovviamente in via non prevalente un’attività commerciale, assume in parte la veste di soggetto passivo di iva rientrando appieno nella previsione normativa maturando l’obbligo di fatturazione esattamente come gli altri operatori.

Lato Attivo.

Per un ente del terzo settore che svolga quindi sia attività istituzionale che commerciale, come già detto troverà obbligatorio emettere fattura elettronica per le cessioni di beni o le prestazioni eseguita dalla parte commerciale, esattamente al pari di un operatore economico soggetto passivo iva ordinario. Tuttavia, risulterà più che necessario adottare un software in grado di gestire il doppio canale istituzionale con l’emissione di ricevute cartacee o in PDF da una parte, e tutto il processo di fatturazione elettronica per le fatturazioni attive per acquisire le fatture passive e da ultimo da non dimenticare, la relativa conservazione sostitutiva.

Lato passivo

Dal lato passivo avremo che tutti gli operatori economici che si trovano ad erogare beni e servizi ad un ente del terzo settore, ad un’associazione, si troveranno di fatto davanti ad un soggetto B2C (Business to Consumer), cioè ad un ente esattamente al pari di una persona fisica, di un consumatore finale, sebbene con alcune regole diverse. La legge di bilancio 2018 legge 205 del 2017 articolo 1 comma 909 infatti prevede che: le fatture elettroniche emesse nei confronti di consumatori finali o nel nostro caso, degli enti del terzo settore o associazioni, sono rese disponibili a questi ultimi, presso la sezione speciale dei servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia una copia della fattura elettronica ovvero in formato analogico (PDF), dovrà essere messa a disposizione dell’associazione da chi emette la fattura.

Quindi quando una fattura viene emessa da un soggetto passivo di iva un operatore economico ordinario, nei confronti di una associazione o ente del terzo settore, la fattura non deve contenere né il codice destinatario, né la PEC del cliente, ma solo indicazione del codice convenzionale di 7 0000000. Inoltre nella sezione delle informazioni anagrafiche del file della fattura elettronica deve essere compilato il campo codice fiscale del cessionario committente. Fate sempre molta attenzione al codice fiscale della vostra associazione, verificatelo sempre direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate e che sia correttamente riportato sui documenti, sui siti istituzionali, perché spessissimo per chi invia la fattura verso una associazione se il codice fiscale è sbagliato produrrà una ricevuta di scarto noioso e brigoso, con riemissione del documento e di quant’altro occorre per sanare l’errore.

Se l’associazione gestisce la propria fatturazione passiva come un privato si troverà nella situazione appena descritta, pertanto dovrà attendere che chi emette il documento invii la copia di cortesia del documento altrimenti, dovrà autonomamente attivarsi per acquisire la fattura che è stata inviata e messa a disposizione nell’area riservata del sito web Agenzia delle Entrate.

Tuttavia come più volte ribadito nei videoforum effettuati da parte dell’Agenzia delle Entrate in più occasioni esiste la possibilità per tutti i “consumer” quindi compreso le associazioni, i consumatori finali, le persone fisiche, i minimi, i forfettari, i condomini, di decidere di ricevere le fatture elettroniche emesse nei loro fornitori direttamente presso il proprio indirizzo Pec.

Per cui nel caso di una associazione che voglia innovarsi, è consigliabile procurarsi un indirizzo Pec che dedicherà alla fatturazione elettronica, recarsi presso l’Agenzia delle Entrate e recuperare il pin del Fisco on Line, quindi annotare l’indirizzo Pec nelle sezione dedicata e denominata, Registrazione dell’indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche.

A questo punto il gioco è fatto. Con l’uso del software WindDoc No-Profit si avrà la possibilità di emettere ricevere e conservare le fatture elettroniche in modo semplice ed automatizzato, gestire tutta la parta istituzionale emettendo con un click le ricevute cartacee, e comunicando l’indirizzo Pec su cui ricevere le fatture elettroniche a tutti i propri fornitori si avrà in automatico la possibilità di vedere le fatture annotarle contabilizzarle, generare bilanci, prima nota, rendiconti finanziari e quant’altro necessario ad una sana e corretta gestione sia per l’associazione piccola che per quella già più strutturata.

Tutti i vostri fornitori troveranno quindi un interlocutore al pari livello che invia e riceve fatture elettroniche senza nessun problema!